MASTIO


Il mastio o torre maestra è la torre principale del castello e deve essere autonomo sotto ogni aspetto difensivo e residenziale nonché autosufficiente per viveri, acqua e materiali.

La teoria medievale prevedeva che nel mastio si potesse protrarre la difesa anche in caso di perdita del restante castello, come in effetti accadde nell'assedio di Chateau Gaillard da parte delle truppe di Filippo Augusto nel 1204 o nell'assedio di Rochester nel 1216.

"L'unione di di un castrum con una torre dominante sembra un rilevante progresso nell'architettura militare da accreditare agli stati Crociati. Il concetto fu applicato appieno nel castello Ospitaliero di Belvoir, costruito poco dopo il 1168. Occorre sottolineare che alcune fortificazioni islamiche della metà del XII secolo assegnarono ad una torre predominante un un ruolo più autonomo nella difesa"
David Nicolle, Crusader Castles in the Holy Land 1097-1192, p. 14.

"[Circa nel 1168] monsignore il re [di Gerusalemme] aveva fondato [a Daron] una fortezza di piccole dimensioni ... di forma quadrata provvista di quattro torri angolari - una delle quali più grossa e fortificata delle altre".
Cronaca di Guglielmo di Tiro, in Gioia Zaganelli, Crociate, p.1053.

Il termine mastio deriva dal latino magister e perciò deve essere scritto con la "t", mentre "maschio" è assolutamente da rifiutare, tranne che per il Maschio Angioino di Napoli, ove l'uso improprio si è così storicizzato da divenire nome proprio.


 

Nel mastio solitamente è posta la residenza del castellano -comandante militare del castello- spesso anche in presenza del signore. L'autosufficienza difensiva del mastio resta fino a tutto il Quattrocento per prevenire ammutinamenti della guarnigione.

Montechiaro, AG.

 

 

San Felice sul Panaro, MO
   

 

Molto spesso il mastio è in effetti un precedente castello torre sopravvissuto all'interno di un organismo più complesso e pertanto costituisce la parte più antica del castello.

Montbrun, Limousin.


 

Civitavecchia, RM.

L'uso del mastio resta in quasi tutte le rocche della Transizione.

 


 

INGRESSO SOPRELEVATO

 

Tra le caratteristiche dei castelli torre sopravvissute nel mastio spicca l'ingresso sopraelevato.
 

 

 

Cortemilia, CN.

All'ingresso del mastio si accedeva tramite scale retrattili o un vero e proprio ponte levatoio.

 

 

Lagopesole, PZ

 

Brisighella, RA

 

Velia, SA

 

Radicofani, SI.

A volte si raggiungeva la quota dell'ingresso con una rampa a partire dalla corte.

 

Villafuerte, Spagna.

In altri casi si accedeva all'ingresso soprelevato dal cammino di ronda delle cortine.

 

 

Monselice, PD, cosiddetta "Torre di Federico"

Nella scarpa scassi per le mensole di una scala lignea destinata a raggiungere l'ingresso sopraelevato.

La torre non appare in nulla ascrivibile al XII secolo come vorrebbe il nome popolare che si riferisce al Barbarossa  e certamente non può essere di quel periodo la scarpa visibile nell'immagine.


CHEMISE

 

Spesso il mastio è protetto da un pane di muro che lo scherma dall'esterno, in francese chemise.
 

 

Affresco del castello di Sabbionara, Avio, TN.

 

Castello degli Aghinolfi, MS.

(foto dell'arch. Nicola Gallo)

 

Chateau Gaillard, Les Andelys, Francia.

 

Loches, Francia

 

Tournoel, Francia.

 

Il mastio di Vincennes con la sua cinta bassa.

 

Villafranca Veronese
Modigliana, RA.

La chemise si conserva fino alla Transizione.


DOPPIO MASTIO

 

Probabilmente il secondo mastio, a destra nell'immagine, costituiva la residenza del castellano, mentre il mastio principale, l'ultima torre sullo sfondo, era di pertinenza degli adiacenti appartamenti signorili.

Tonquedec, Bretagna.


RIDOTTO D'INGRESSO

 

Nel Regno Unito, in particolare, entrò nell'uso di ampliare la struttura di protezione dell'ingresso fino a farne una sorta di mastio-porta.

Doune, Scozia.