CINTE MURARIE


Le cinte urbiche sono un soggetto di studio meno divertente rispetto ai castelli, perché dovevano svolgere meno funzioni e quindi sono di lettura meno difficile. Ciononostante costituiscono un degno oggetto di studio.

"[Ad Ascoli Piceno] ricorrono spesso nei testamenti del XIII secolo vari lasciti di mercanti per per le opere di riparazione delle mura cittadine".
O. Sestili, Ascoli Piceno - Torri gentilizie, in M. Mauro, Castelli rocche torri cinte fortificate delle Marche - Vol. IV, tomo I, Adriapress, Ravenna 1998, p.26.


Il perimetro da difendere era circondato, da un giro di mura (donde il termine medievale "girone", con le varianti "zirone", "gironum" etc. che spesso, con la tipica indeterminazione terminologica, indica invece la ristretta parte signorile, cioè il castello o la rocca urbana.)
Mura di Costantinopoli
edificate da Teodosio II nel V secolo
comportavano tre successive linee di difesa
che si proteggevano a vicenda

Le cinte murarie erano costituite dalle mura propriamente dette -le CORTINE-, dagli elementi fiancheggianti - le TORRI- e dagli ingressi difesi -PORTE e PUSTERLE.  
Mura di Aigues Mortes, in Provenza
edificate alla metà dl Duecento da Luigi IX il Santo, come base di partenza in territorio regio per le Crociate.

Le mura di Carcassonne sono molto articolate e complesse - comprendono anche torri di epoca visigota. 

Furono restaurate nell'Ottocento da Viollet-le-Duc, con qualche libertà, ma anche con immensa perizia e passione.