organizzazione di cantiere


R. MacPherson, Rocca Pia, Tivoli, c.a 1860

 

Nella costruzione di un castello intervenivano numerose figure professionali.

"Quando si era scelto il sito i "fossatores" [sterratori]e i "minatores" [sterratori sotterranei] iniziavano a scavare i fossati, a secco ("ditches") o acquei ("moats"),  e le cantine. [...] Le mura erano spesso [sempre, a nostro parere] costruite per settori finché l'inizio dell'inverno costringeva a proteggere le murature dal gelo con  paglia o canniccio. [...] I muratori erano divisi per specializzazione, i cavapietre ("quareatores", dall'inglese quarry, cava) con l'uso di cunei estraevano la pietra che i lapicidi o tagliapietre (rough masons, "petrarii") riducevano in conci. Gli scalpellini, infine, preparavano le costose pietre rifinite che di solito erano riservate agli spigoli ed alle riquadrature di porte, finestre e feritoie. [...] Solitamente si utilizzava la pietra locale ed eventualmente si importava pietra di migliore qualità per le rifiniture [...] Talvolta il disegno iniziale era modificato in corso d'opera [...] Nel cantiere lavoravano molti carpentieri, inizialmente per le impalcature ed in seguito per capriate e travi dei tetti, solai di legno