IMPALCATURE


 

Per la costruzione i maestri muratori medievali impiegano principalmente tre sistemi:

1) Lavorano poggiando maestranze e materiali sullo spessore della muratura; la quota di lavoro è raggiunta con rampe inclinate infisse nella parete.

2) Operano su piani di lavoro sostenuti dal lato esterno da ritti che partono dal suolo e dal lato interno dalla muratura stessa.

3) Infilano in appositi fori lasciati nella muratura mensole portanti, sfilate successivamente, che reggono la piattaforma di lavoro.

N.B. La differenza tra gli ultimi due metodi è marcata sulla parete dalla diversa dimensione delle buche pontaie, che nel caso 3) lavorano a mensola e nel caso 2) ad appoggio.

Il castello crociato del Guado di Giacobbe (Vadum Jacob), in Terrasanta, fondato in spregio agli accordi coi mussulmani, fu espugnato da Saladino sei mesi dopo l'inizio della costruzione e mai più continuato. L'ispezione archeologica ha mostrato quindi i resti intatti di un cantiere del XII secolo: "muri semi costruiti e volte incomplete, probabilmente con le centine in legno sul posto. Anche parecchi muri temporanei, così come numerosi mucchi di calce e calcare, pietre già lavorate e rampe in terra. Lungo le muraglie piste col fondo indurito da malta per convogliare mediante carri trainati da buoi la pietra proveniente da una vicina cava. Abbeveratoi in pietra per i buoi sono posti lungo la strada della cava. Rampe in terra su entrambi i lati delle mura in costruzione e numerosi utensili per la lavorazione della pietra. Asce e scalpelli per tagliare i conci, badili, zappe cazzuole per la malta e l'intonaco. In una delle porte si è trovata una pila di blocchi di calcare con gli attrezzi ancora infissi ed i mozzi in ferro delle ruote  dei carri."
Nicolle, Crusader Castles 1097-1192, p. 24.

 


 
Firenze, bassorilievo di Santa Maria del Fiore.


 

Venezia, Basilica di san Marco, atrio: La costruzione della torre di Babele, XIII sec.


 

Palermo, Monreale.

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Siena, Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del buon governo (particolare), 1337-1340.

 
Villafranca Veronese, VR.

Foro da ponte, o buca pontaia.


 
S. Costanzo, PU

Buche pontaie che hanno eccezionalmente conservato la tamponatura esterna in laterizio di coltello.


 

Montorio Veronese, VR

Nella parte bassa della torre si conservano le buche pontaie di piccolo calibro, indizio di un'impalcatura con propri ritti esterni.

A metà altezza la serie di grandi fori da ponte marca, probabilmente, un piano di lavoro autoportato iniziale al di sopra del quale proseguono fori da ponte di maggior calibro, che fanno pensare ad un ponteggio a sbalzo.

Rimini, Castel Sismondo.

In prossimità dell'angolo i fori da ponte sono disposti a raggiera e di maggiori dimensioni, per ospitare mensole con braccio più lungo.

 


 

Tolentino (MC), Castello della Rancia

 

MACCHINE PER SOLLEVAMENTO MATERIALI

 

 


 

Novacella, BZ.

Gru per il sollevamento dei materiali.

Nella cattedrale di Beauvais, in Francia, è sopravvissuta un argano a "gabbia di scoiattolo" medievale.
Nicolle, Crusader Castles 1097-1192, p. 23.

   


 

Siena.

Gru con verricello a terra.