ILLASI


 

TESTO COMPLETO dell'articolo pubblicato nel 2004 su CASTELLUM No.46.
 
La "Rocchetta" vista dalla corte grande. Il mastio ed il palatium costituiscono gli elementi dominanti. Alla sinistra l'ingresso, apparentemente privo di particolari difese. Il palatium, in particolare, è quasi intatto, fino ai merli ancora riconoscibili.
Il castello nella configurazione attuale presenta una compartimentazione che delimita una "rocchetta"; l'area restante può essere considerata il sedime del paese annesso al castello o una bassa corte di pertinenza. Gli scavi archeologici attualmente in corso potranno rispondere a questo interrogativo.

 

La grande scarpa è vistosamente aggiunta a mastio e palatium. La porta del mastio, come si vede, è posta a quota molto elevata e si apre, come quella del palatium, più o meno ad ovest. Il mastio è meno conservato, ma pur sempre di notevole imponenza.
Probabile configurazione del castello nella sua fase iniziale. Il mastio ed il palatium, pur costruiti con tecniche assolutamente identiche, sono disallineati fra loro, forse a causa di preesistenze. Le frecce nere mostrano la posizione degli ingressi, incompatibile con la presenza della Rocchetta.

L'inserimento della Rocchetta ha frazionato la corte del castello ed ha richiesto l'apertura di un nuovo ingresso al mastio, mentre la scarpa aveva già occluso l'ingresso del palatium verso il centro della corte. Nonostante un evidente rapporto di successione costruttiva, la scarpa ed il muro della Rocchetta potrebbero anche appartenere alla stessa fase, ipotesi però poco probabile per il forte scarto dimensionale fra i conci delle due strutture.

 

L'attuale terminazione del mastio. L'inserzione delle liste in laterizio può avere solo spiegazioni decorative. Notevole l'elevata qualità del paramento nel quale le indentature d'angolo si congiungono in corrispondenza della feritoia a formare una fascia di maggior resistenza.
Schema della distribuzione interna del piano superiore del palatium, con due camere ed una sala o un guardacamera. Ogni camera è provvista di un camino, mentre il vano antistante non mostra tracce di riscaldamento né di scale interne. Le latrine a servizio di ciascuna camera sono più tarde, ma probabilmente sostituiscono esemplari precedenti.

 

 

Il grande arco regge il muro che al piano superiore divide in due il palatium.

Gli archetti in laterizio sono l'imboccatura delle canalette che consentivano la fuoriuscita dell'acqua piovana dal tetto interno, secondo lo schema mostrato nell'illustrazione seguente, in una configurazione spesso riscontrabile nei castelli, probabilmente per proteggere il coperto dal tiro nemico.

Sul lato nord del palatium le finestre marcano un cambiamento della quota di solaio. La porzione di paramento in laterizio coincide con le canalette voltate per la fuoriuscita dell'acqua di pioggia, al di sopra della cornice sommitale. Le feritoie sono a merli alterni, come di consueto.

A muro esterno del palatium, B capriata del tetto, c cammino di ronda, d parapetto merlato, e coperto del tetto, f canalette, g scossalina di raccolta dell'acqua dalla falda del tetto, h mensole d'appoggio del trave dormiente i.
L'ingresso sopraelevato del piano superiore del palatium è realizzato con la stessa tecnica usata per le finestre originarie, mentre quelle architravate sono visibilmente inserite. Supponiamo che i fori a sezione quadrata sotto la banchina dell'ingresso reggessero le mensole di una balconata continua sui lati sud e ovest.
In basso a destra la grande scala aulica a due rampe ricavata nella scarpa del palatium. Dalla terminazione di questa scala si doveva pervenire con un'ulteriore rampa in legno alla balconata che correva sui due lati qui visibili, dalla quale si entrava all'interno. La presenza della scala pone notevoli dubbi attributivi sulla datazione della scarpa.
La grande scarpa, sul fronte del palatium, porta un risalto di assai difficile interpretazione: la migliore ipotesi, allo stato attuale delle conoscenze, è che ospitasse una scala esterna d'accesso al piano superiore del palatium, tramite la supposta balconata continua .
Una delle finestre originarie del palatium, identiche a quelle del mastio. Notare la scossalina soprastante, per evitare il ruscellamento dell'acqua dall'intradosso dell'arco, ed i ganci in ferro laterali, forse per sportelli esterni.
   
   

 

TESTO COMPLETO dell'articolo pubblicato nel 2004 su CASTELLUM No.46.