ARTIGLIERIA NEVROBALISTICA
o MECCANICA

Per demolire a distanza le difese nemiche si fece sempre largo uso dell'artiglieria nevrobalistica, cioè di quelle macchine comunemente chiamate catapulte. 

Le catapulte, come sono chiamate comunemente, vengono impiegate anche nelle battaglie campali: " a Castenuovo Bocca d'Adda (all'inizio del Duecento) i difensori rimangono di fatto padroni del campo dopo uno scambio di colpi tra le opposte armi da getto"
Settia, Comuni in guerra, p.55.

"Le fonti medievali parlano di proiettili enormi, fino al peso di 1400 Kg. ed in effetti ricostruzioni moderne, utilizzando materiali all'epoca inesistenti, hanno lanciato proiettili di dimensioni paragonabili. Stime più prudenti suggeriscono che il peso più plausibile per trabocchi a contrappeso si aggirasse sui 100-150 Kg. [...] Il raggio d'azione di queste macchine doveva aggirarsi tra i 150 ed i 240 metri.
B. S. Hall, Weapons, p.21.

La terminologia relativa alle macchine da lancio è ancora più dubbia ed imprecisa del solito, forse anche perché i loro costruttori a volte utilizzavano nomi tonitruanti per impressionare i committenti nel tentativo di aumentare le proprie ricompense.

"I cronisti medievali erano assai casuali nell'uso dei termini utilizzati per descrivere le varie macchine da guerra, così come lo erano per i vari tipi di fortificazioni; un termine andava bene come un altro. Ottone di Frisinga, ad esempio, descrive un mangano come una specie di balista."
Bradbury, Medieval siege, pp.261-262.



Viollet, Dictionnaire, VIII, p. 411.
Le macchine da lancio venivano spesso innalzate su opere provvisionali in terra, dette "bastiglie" o "bastioni", per aumentarne l'efficacia e per difenderle dalle sortite degli assediati.
 

"[Filippo Augusto, all'assedio di Acri nel 1191] fece anche erigere un bastione e lo fece dotare di parapetti rinforzati con ferro".
James Reston, Storia della Terza Crociata, PIEMME, Casale Monferrato (AL), 2002, p.216.

 


 

Castel Coira, BZ

Proiettili in pietra.

"A Castelnaudary, Raimondo VII [di Tolosa] trovò la pietra locale troppo tenera, così da frantumarsi all'impatto; dovette cercare cave di pietra più lontane per ottenere palle adatte allo scopo".
 Bradbury, Medieval siege, p.267.


 

Le artiglierie meccaniche utilizzavano tre principi fisici:

 

forza muscolare (mangani a trazione)
In una miniatura del 1180 circa (Pietro da Eboli), sia i difensori che gli attaccanti utilizzano mangani a trazione manuale (in alto a sinistra ed in basso a destra) consistenti in un trave incernierato al centro che reca ad un'estremità una fionda col proiettile ed all'altra un traverso dal quale pendono numerose funi per la trazione.

forza di gravità (macchine a contrappeso) 
Le macchine a contrappeso potevano lanciare, seppur con traiettoria piuttosto arcuata, pesi enormi: se le cronache non mentono, fino a sette/otto quintali ed erano quindi adatte alla demolizione delle fortificazioni. A causa delle grandi dimensioni erano caricate con funi raccolte da appositi argani.

"Nel periodo 1180-1220 si fecero grandi progressi in questo campo dei macchinari a bilancere ... Esperimenti fatti di recente hanno dimostrato che un trabucco azionato da 50 uomini e munito di un contrappeso di dieci tonnellate era in grado di lanciare una pietra del peso di 100-150 Kg a 150 metri di distanza"
Contamine, La guerra ..., p 152.

"Il principio della macchina lancia pietre a a contrappeso era probabilmente conosciuto da molto prima di quanto si pensi comunemente (vedi New Vanguard 69: Medieval Siege weapons (2) Byzantium, Islamic World & India AD 476-1526), ma è solo dal tardo XII secolo in avanti che queste armi sono utilizzate in quantità. Inoltre il trabocco a contrappeso ebbe inizialmente più utilità per la difesa che per l'attacco, come arma di controbatteria, molto più efficace se posto in cima ad una torre."
Nicolle, Crusader Castles ...1192-1302, p.14

 


Immagine dei "Trattati" di Francesco di Giorgio.

  trabocco o trabucco: sotto l'azione del contrappeso mobile il braccio ruota e lancia il proiettile contenuto nella fionda.

Il contrappeso poteva essere fissato rigidamente al braccio principale o snodato, come nell'immagine.

la presenza della fionda è fondamentale per aumentare per aumentare la velocità iniziale del proiettile

Il termine "trabucco" entra in uso solo negli ultimi decenni del XII secolo.
Settia, Comuni in guerra, p.256.

"Non ci sono dubbi sull'apparizione [del trabocco] perlomeno nel XIII secolo, allorché sono riscontrabili sia nei documenti che nelle immagini"
Bradbury, Medieval siege, p.261.

 

- La briccola, uno sviluppo del trabocco, aveva il braccio principale a forcella, incernierato ad un montante singolo, e due contrappesi mobili.

                    

il meccanismo di sgancio della fionda al vertice della traiettoria

appare critico, eppure dagli esperimenti effettuati  quasi ogni conformazione si dimostra adatta
(da un disegno del Dictionnaire di Viollet-le-Duc)

 

 

la fionda, a macchina carica, si adagia nella slitta di guida

 


torsione - le macchine da lancio che utilizzavano l'energia dei fasci di torsione erano tra le più efficienti sia per il favorevole rapporto peso/potenza, sia per il tiro teso che potevano effettuare. Per limiti intrinseci non erano però adatte a lanciare gli enormi proiettili necessari per la demolizione di murature massicce e servivano per il tiro antipersonale e per demolire, al massimo, i parapetti merlati e gli apparati a sporgere, in legno e in muratura.

- ònagro o petriera : un'arma micidiale, azionata da un fascio di torsione orizzontale.

Le ricostruzioni moderne, da Viollet-le-Duc in poi,  mostrano il braccio che si arresta contro un traverso imbottito posto superiormente: lo stress meccanico, date le inerzie in gioco, sarebbe tremendo e riteniamo molto più probabile che fosse usato un fermo elastico come quello mostrato qui sopra nelle sue tre fasi e come potrebbe essere suggerito dalla presenza di due fasci di torsione nella miniatura in alto.

flessione - non si presta alla realizzazione di grandi macchine ed in effetti sembra che fosse poco utilizzata. 

Tra i rari esempi una balista da torre riportata da Viollet-le-Duc.
Una fantasiosa macchina proposta da Valturio e ripresa da Francesco di Giorgio, sulla cui efficacia avanziamo seri dubbi.

 

Vedi anche http://members.iinet.net.au/~rmine/gctrebs.html

vedi anche BALISTE e BALESTRE DA POSTA